Un ragazzo che corre
con le ginocchia rosse
fra i campi e i boschi
nei ruscelli si specchia
e sorride al sole
agli insetti, al freddo
Un ragazzo quieto
che preferisce ascoltare
nell’aprile disteso
fatto di promesse
solo pensate, sulla punta
non ancora volate
e forse mai volute
in lingue d’oro e innocenza.
Sei tu, il mio aprile
di fiori scomparsi
di cui sento l’odore,
nitido, croccante
come quella volta che te lo dissi
e non scompare, non scompare.
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