Mi trattano con sufficienza.
dicono che non sanno
come si fa a farlo bene.
Io, sai, non voglio
non mi piace il patetismo.
Forse tu ci avresti creduto:
sei consapevole
e volevi
ma insieme ne sentivi il peso.
Allora ho pensato
(cos’altro mi hai lasciato?)
che non ti sarei andata bene
fievole e pronta
a farmi trattare così.
Con dosi massicce
di psicologia correttiva
perché è un errore
il dolore è un errore
e per transizione
tu potresti sentirti
un errore,
e tu non sei
questo.
Sicuramente sono
Incapace di dire
chi tu fossi,
ma sono sicura
che il tuo decidere per noi
indirettamente o volutamente
non so, non fosse errore
al più ERRARE
dove io non potrò raggiungerti
al massimo amarti
con tutta me
pure distratta come sono
dalla vita che scorre
e placida m’invita
e io posso anche dire sì
ma ti aspetto,
ti aspetto, sai?